Carlo Lajolo
Nella primavera del 1944, dopo la dissoluzione delle istituzioni seguita all'armistizio dell'8 settembre 1943, era diventato "Tarzan", uno dei 19 partigiani che, guidati da un suo cugino, Davide Lajolo, erano confluiti in una delle Brigate Garibaldi operative tra le Langhe e il Monferrato e che sarebbero poi diventate l'VIII Divisione Garibaldi. Ma "Tarzan", catturato dai fascisti nel dicembre del 1944, fu consegnato ai tedeschi. Per lui, arrivato a inizio gennaio 1945 nel lager di Mauthausen, cominciarono le fatiche e le privazioni e i maltrattamenti del sottocampo di Gusen. Riuscito a sopravvivere fino alla liberazione del campo (avvenuta il 5 maggio del 1945) tornò in Patria. Carlo Lajolo non dimenticò mai quella tragica esperienza, sulla quale pubblicò, nel 2003, un libro dal titolo Con la morte alla gola. In tutti questi anni, centinaia di studenti delle scuole di Imperia (sua città di adozione), avevano già potuto conoscere gli orrori dei lager nazisti grazie alla sua testimonianza. Nel 2007 aveva generosamente sostenuto la realizzazione, per iniziativa dei ragazzi dell'Istituto d'Arte, del video documentario Viaggio nella memoria. Dopo la morte, è voluto tornare nella sua Vinchio.