Carlo Suzzi
Il suo nome di battaglia era diventato “Quarantatre” dopo che il ragazzo (sopravvissuto all’eccidio di Fondotoce), era stato curato, si era ristabilito e, da Verbania dove abitava, era tornato con i partigiani della Divisione “Valdossola”, battendosi con loro, sino alla Liberazione, nel ruolo di caposquadra.
O. Barbieri, nel 1972, ne ha raccolto la testimonianza nel libro I sopravvissuti stampato da Feltrinelli. Carlo Suzzi lo si può ancora sentire – anche se nel secondo dopoguerra è andato ad abitare in Thailandia – se ci si sofferma in una stanza buia lungo il “Sentiero Chiovini”, nel Parco della Memoria e della Pace.
Per molti anni il sopravvissuto è tornato in Italia, per incontrare i suoi compagni di lotta e, nella ricorrenza dell’eccidio, ricordare con loro i 42 martiri di Fondotoce.