Cesare Pintus
Aveva aderito giovanissimo al Partito repubblicano e, dopo la guerra 1915-18, fu vicino agli esponenti del Partito Sardo d'Azione nella loro battaglia per l'autonomia della Sardegna. Amico di Emilio Lussu e di Francesco Fancello, fu tra i primi a far parte dell'organizzazione di "Giustizia e Libertà". Arrestato nel 1930, fu condannato, con Fancello, a 10 anni di reclusione dal Tribunale speciale. Trascorse in carcere sei anni, contraendovi una grave forma di tubercolosi, che l'avrebbe portato a morte prematura. Dopo la caduta del fascismo, Pintus fu segretario del CLN di Cagliari e, con la Liberazione, divenne sindaco della sua città. Alla scissione del Partito Sardo d'Azione, nell'estate del 1948, seguì Lussu nel Partito sardo di azione socialista, ma morì pochi mesi dopo nel "Sanatorio Agnelli", dove era stato ricoverato. Porta il nome di Cesare Pintus un'associazione politico culturale, attiva dal giugno del 1988.