Corrado Cagli
Nel 1932 si era trasferito con i suoi a Roma e nella Capitale era stato tra i fondatori della cosiddetta “Seconda scuola romana”, in polemica sia col “Novecentismo” che con la poetica classicheggiante e celebrativa sostenuta dal fascismo. Sino al 1938 Cagli ebbe modo di esporre le sue opere alla Triennale di Milano, all’Esposizione mondiale di Parigi e alla Biennale di Venezia. Poi, in seguito alla promulgazione delle Leggi razziali, decise di emigrare in Francia e di lì a New York dove, durante la Seconda guerra mondiale, si arruolò volontariamente nell’Esercito americano avendo assunto la cittadinanza statunitense.
L’affermato pittore partecipa così allo sbarco in Normandia, combatte in Belgio e nelle Ardenne, è con i soldati alleati che entrano nei lager nazisti e a Buchenvald ne documenta l’orrenda realtà con agghiaccianti disegni.
Quando, nel 1948, Corrado Cagli torna in Italia si stabilisce definitivamente a Roma e nella Capitale si dedica ad un’attività scultorea e pittorica che sta tra il surrealismo e l’astrattismo. Pochi anni prima di morire realizzerà a Gottingen, per incarico delle autorità federali, un “memorial” nel luogo dove sorgeva la Sinagoga incendiata dai nazisti il 9 novembre 1938.
Nel centenario della nascita dell’artista, in diecine di città italiane sono state organizzate Mostre e si sono tenute conferenze per celebrarne la straordinaria sensibilità pittorica e l’impegno civile. A Roma una via porta il nome di Corrado Cagli.