Dante Bernamonti
Giovane socialista, il 14 agosto 1917 era stato condannato, con altri cinque compagni, a cinque anni di reclusione per aver svolto propaganda contro la guerra. La sentenza era stata emessa a Pradamano (Udine) dal Tribunale militare, in piena attività durante il 1° conflitto mondiale. Tornato nella sua città, il giovane insegnante fu tra i fondatori, a Cremona, del P.C.d'I., ma il 5 dicembre 1923, dopo una feroce aggressione squadristica, fu costretto a trovare rifugio a Milano.
Scoperto dalla polizia fascista e arrestato nel 1933, l'anno dopo Bernamonti fu condannato a cinque anni di confino. Soltanto nel 1943 poté riprendere appieno il suo impegno antifascista nella Resistenza cremonese.
Dopo la Liberazione, Bernamonti fu eletto segretario della Camera del Lavoro di Cremona e fu deputato alla Costituente. Al momento della sua improvvisa scomparsa, dirigeva il movimento cooperativo cremonese.