Dante Livio Bianco
Nei primi anni del fascismo, quand'era studente universitario a Torino, fu vicino a Piero Gobetti e nel 1942, quando fu costituito il Partito d'Azione, Bianco entrò a farne parte. Il 10 settembre 1943, due giorni dopo l'armistizio, organizzò in valle Gesso, con altri undici compagni di fede, la formazione partigiana "Italia Libera", dalla quale sarebbero nati i gruppi di "Giustizia e Libertà" operanti nel Cuneese.
Nel 1944 Bianco fu commissario della I Divisione GL e, nel marzo di quell'anno, fu tra coloro che a Barcellonette firmarono gli accordi politici e militari con la Resistenza francese. Dal febbraio 1945, Bianco fu comandante di tutte le formazioni GL del Piemonte, oltre che componente del Comitato militare del CLN della Regione.
Le imprese compiute durante la Guerra di liberazione gli sono valse due medaglie d'argento al valor militare. Deceduto durante un incidente in montagna, Bianco è stato nel dopoguerra uno dei dirigenti del Partito d'Azione ed ha lasciato numerosi, importanti scritti sulla Resistenza dei quali ricordiamo Venti mesi di guerra partigiana nel Cuneese,pubblicato nel 1946 e Guerre partigiane-Diario e scritti,stampato l'anno successivo alla morte dell'autore.
Nel luogo dove Bianco, appassionato d'alpinismo, ha perso la vita, è stata collocata una lapide che reca un'epigrafe dettata da Piero Calamandrei. Al valoroso partigiano, a dieci anni dalla sua scomparsa, è stato intitolato un rifugio alpino a 1910 metri di quota in val Gesso. Anche un corso di Valdieri (Cuneo) e una piazza di Torino portano il nome di Dante Livio Bianco.