Diana Torrieri
Considerata una delle grandi interpreti del teatro italiano del Novecento, visse un'intensa carriera artistica, tra gli anni Trenta e Sessanta, al fianco di personaggi come Anton Giulio Bragaglia, Memo Benassi e Giorgio Streler. Aveva debuttato nel 1937 con la Compagnia di Paola Borboni, ma si era anche affermata come attrice cinematografica. Di lei merita ricordare, tra i tanti, un film, girato durante la seconda guerra mondiale e andato perduto. Era intitolato Incontro con Laura, e la Torrieri vi recitava con Ernesto Calindri e l'allora ventiduenne Vittorio Gassman. La pellicola aveva, per così dire, un risvolto resistenziale: era stata finanziata dall'industriale Gino Bonazzi, proprietario di quattordici filande. Improvvisandosi produttore cinematografico, Bonazzi riuscì ad impedire che i suoi operai (utilizzati nel film come comparse), venissero deportati dai tedeschi. La Torrieri era, comunque, impegnata in prima persona nella Resistenza. Militante del Partito d'Azione, nel 1943 entrò come staffetta in una formazione di "Giustizia e Libertà" e, nei giorni della Liberazione, fu ferita di striscio, mentre si trovava vicina al "Piccolo" di Milano, teatro di cui fu anche capocomico. Risalita sul palcoscenico nella stagione 1949-50 con Tino Carraro, ha interpretato opere teatrali e d'avanguardia e testi classici. Fra la sue ultime interpretazioni, La pietà di novembre di Carlo Brusati, recitato nel 1967 con Giorgio Albertazzi. Questa "signora del teatro", che ha vissuto i suoi ultimi anni con un vitalizio dello Stato, non è mai venuta meno al suo impegno democratico.