Don Pietro Pappagallo
Giunto a Roma nel 1925 era stato vice parroco della basilica di San Giovanni in Laterano, oltre che “padre spirituale” delle Oblate di via Urbana.
Come sottolinea la motivazione della decorazione al merito civile (che, nel 1999, gli ha attribuito il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi), “…durante l'occupazione tedesca collaborò intensamente alla lotta clandestina e si prodigò in soccorso di ebrei, soldati sbandati, antifascisti ed Alleati in fuga, dando loro aiuto per nascondersi e rifocillarsi. Tradito, fu consegnato ai tedeschi, sacrificando la sua vita …”.
Dalla vicenda del sacerdote pugliese aveva tratto spunto, nell'immediato dopoguerra, Roberto Rossellini che, nel girare Roma, Città aperta aveva fatto interpretare ad Aldo Fabrizi il ruolo di don Pappagallo.
A Roma al valoroso sacerdote è intitolata una Sezione dell'ANPI; sulla casa di via Urbana, dove aveva abitato, lo ricorda una lapide. Nel 2000, Giovanni Paolo II ha fatto includere il nome di don Pietro tra quelli dei martiri della Chiesa del XX secolo.