Edmondo Bruno Arnaud
Chiamato alle armi come ufficiale di complemento, nel 1942 Arnaud era stato mandato in Montenegro. Capitano del 120° Reggimento fanteria, l'8 settembre 1943, alla testa della sua compagnia, difese ad oltranza la piazza marittima di Cattaro dagli attacchi delle SS della Divisione "Prinz Eugen". Fatto prigioniero, con pochi superstiti, fu fucilato con altri cinque ufficiali italiani dai tedeschi.
Questa la motivazione della medaglia alla memoria: "Comandante di compagnia fucilieri in terra straniera all'atto dell'armistizio si schierava contro i tedeschi e irrompeva, primo fra i primi, su munite posizioni da essi tenute, piegandone la resistenza dopo sanguinosi corpo a corpo. Sopravvenuta la crisi, pressato da forze ingenti, ripiegava combattendo e su posizioni interamente battute imbastiva, imperterrito, tenace difesa. Violentemente attaccato, reagiva con indomito ardore impegnandosi in cruenti, audaci contrassalti culminanti in epica lotta corpo a corpo, protratta fino all'estremo delle sue forze, benché conscio della sorte che gli era riservata in caso di cattura, data l'implacabile efferatezza del nemico. Catturato, affrontava con stoica fermezza la fucilazione, confermando le preclari virtù militari delle quali aveva datò luminosa prova alla testa dei suoi valorosi fanti con lui sacrificatisi per tener fede alle insormontabili leggi dell'onore".
Ad Edmondo Bruno Arnaud è stata intitolata una strada di Roma.