Egildo Gatti
Ufficiale dei carristi, aveva preso parte alla campagna d'Albania. Poco dopo l'armistizio era entrato nella Resistenza come comandante (era conosciuto come "il tenente"), del gruppo "Battaglione Gesmundo" inquadrato nella Brigata Garibaldi "Risorgimento". La Brigata, che si sarebbe distinta in quella che è ricordata come la "battaglia del Trasimeno", era stata formata dopo l'8 settembre 1943 dall'antifascista Solismo Sacco (coadiuvato da Alfio Marchini, "Luca", il comandate dei GAP romani che dopo l'azione di via Rasella era passato a lottare contro i nazifascisti in Umbria), che nel 1991 avrebbe pubblicato il libro Storia della Resistenza nella zona a sud-ovest del Trasimeno. La "Risorgimento" e i partigiani comandati dal "tenente" contribuirono non poco alla vittoria delle truppe alleate nella battaglia che si svolse, dal 15 giugno al 30 giugno 1944, sulla linea Piegaro, Tavernelle, Città della Pieve. Dopo la Liberazione, Egildo Gatti si dedicò soprattutto al commercio delle motociclette e pure alle gare con la Benelli (è anche sua la scoperta di Libero Liberati, il campione del mondo del 1957 con la Gilera 500, al quale è intitolato lo stadio di Terni).