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Emilio Nazzareno Trappoli

Nato a Fossombrone (PS) il 20 luglio 1918, deceduto a Riccione (RN) il 14 maggio 2012

Nazzareno Trappoli, conosciuto da tutti come Emilio, nato quando non era ancora terminata la Grande guerra, nel corso del Secondo conflitto mondiale ha dato il suo contributo alla lotta di Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. In principio, dal 15 gennaio al 27 agosto 1944, come comandante con il grado di capitano del Distaccamento partigiano Metaurense, attivo sui monti attorno alla Gola del Furlo e nella zona di Fossombrone. Successivamente, arruolandosi nell'esercito alleato e operando sulla Linea Gotica nel “Riconoscence Corp” inglese. Rispose infine al bando n. 8 dell'ottobre '44 entrando come volontario nel Gruppo di Combattimento “Legnano” del ricostituito esercito italiano.

Dell'iniziale periodo di lotta – per il quale ha ottenuto il riconoscimento della qualifica di partigiano combattente dalla competente Commissione marchigiana (la documentazione è consultabile sul portale www.partigianiditalia.beniculturali.it) – Trappoli ha ricordato la prima azione del suo distaccamento: l'apertura a Isola di Fano di un silos contenente 8.500 quintali di grano destinato ai repubblichini e a rischio di essere requisito dalle truppe tedesche. I resistenti giunsero al consorzio agricolo alle cinque del mattino, in dodici, tra l'iniziale diffidenza della popolazione. Una volta aperto l'enorme container, il grano si riversò sulla strada e uno sciame di persone accorse per raccoglierlo. Talmente tanta gente, proveniente anche dai villaggi vicini, da intimorire gli stessi fascisti che pensarono di essere in presenza di un numero enorme di partigiani. L'audioregistrazione (4'47”) della testimonianza di Emilio è presente sul sito La Città Invisibile - Segni Storie e Memorie di Pace Pane e Guerra (http://www.lacittainvisibile.it/le-voci-dei-testimoni/gli-estratti-audio.html#emilio). Del periodo trascorso con gli alleati inglesi, nel quale rischiò la vita e si salvò grazie a un portaocchiali che deviò una pallottola tedesca durante uno scontro a fuoco nel settembre 1944, si può leggere il suo racconto al link http://www.lacittainvisibile.it/segni-storie-e-memorie/la-salvezza-di-emilio.html.

Trappoli per la sua attività partigiana ha ottenuto anche vari riconoscimenti, tra i quali il Certificate of Merit a firma del Gen. Alexander (30 settembre 1945) e il Diploma d'Onore firmato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini (25 ottobre 1984). Dopo la fine della guerra Emilio si è trasferito a Riccione, impegnandosi nell'attività dell'ANPI territoriale e partecipando per tutta la vita a ogni cerimonia in memoria del sacrificio di tanti amici, compagni e commilitoni. È stato anche socio dell'Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Italia Contemporanea della Provincia di Rimini (affiliato all'Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”).

D.D.P.