Enea Matta
Figlio di un fornaio, a 12 anni cominciò a lavorare come fattorino. Quando i suoi si trasferirono a Milano il ragazzo imparò il mestiere di falegname carradore, che gli servì quando andò a Torino. Coinvolto, nel capoluogo piemontese, nei moti esplosi nel 1917 contro la guerra, il giovane operaio fu arrestato. Assolto dopo otto mesi di carcere preventivo, Matta trovò lavoro alla Lancia e qui, nell'immediato dopoguerra, fece parte di quel gruppo di lavoratori che costituirono i primi Consigli di fabbrica. Corrispondente operaio del settimanale L'Ordine Nuovo e membro della commissione esecutiva della Sezione torinese del PSI (frazione comunista), Matta fu nominato segretario aggiunto della Camera del Lavoro di Torino. Delegato socialista al Congresso di Livorno del 1921, fu tra i fondatori del PCd'I. e nello stesso anno partecipò al Congresso dell'Internazionale dei sindacati rossi a Mosca. Rientrato in Italia e nominato segretario della CdL di Aosta, assolse l'incarico sino alla fine del 1922, quando le persecuzioni dei fascisti lo costrinsero ad emigrare. In Francia, Matta aderì a quel Partito comunista e continuò la lotta antifascista. Durante l'occupazione tedesca, l'emigrato italiano partecipò alla Resistenza a Lione.