Ennio Carando
Militante comunista, dopo aver avuto cattedra nelle scuole di Cuneo, Modena e Savona, insegnava a La Spezia. Dopo l'armistizio si diede a organizzare (fu anche presidente del secondo CLN spezzino), formazioni partigiane in Liguria e in Piemonte. Era ispettore del Raggruppamento Divisioni Garibaldi nel Cuneese, quando fu catturato in seguito a delazione. Sottoposto a torture atroci, non tradì i compagni di lotta e fu trucidato con il fratello Ettore, che aveva la sua stessa età e che era capo di stato maggiore della I Divisione Garibaldi. Dopo la Liberazione, alla memoria di Ennio Carando fu concessa la Medaglia d'oro al valor militare con questa motivazione: "Incaricato di importanti funzioni nelle formazioni partigiane, veniva catturato dal nemico in seguito a delazione e sottoposto alle più crudeli sevizie. Minacciato di morte se non avesse rivelato le notizie che interessavano al nemico, manteneva imperterrito il silenzio fin tanto che non veniva barbaramente trucidato. Fulgido esempio di eroismo e di attaccamento agli ideali di libertà". Anche Ettore Carando è stato decorato, alla memoria, di Medaglia d'argento al valor militare. Sino alla vittoria contro i nazifascisti, la I Divisione Garibaldi portò il nome di Leo Lanfranco, trucidato a Villafranca con i fratelli Carando. A Ennio Carando sono state intitolate strade a Modena e a La Spezia. Porta il suo nome anche il "Laboratorio di Scienze umane e per l'insegnamento della filosofia" del Liceo "Chiabrera" di Savona.