Ennio Cervellati
Giovanissimo, lottò contro il fascismo nel movimento degli Arditi del Popolo e dal 1927 militò tra i comunisti. Condannato nel 1930 dal Tribunale speciale a 4 anni di reclusione per la sua attività antifascista, Cervellati nel 1933 fu scarcerato per amnistia e confinato per cinque anni a Ponza e alle Tremiti. Dopo essere stato liberato, rientrò a Ravenna e dal 1939 al 1944 fu segretario della Federazione provinciale del Partito comunista clandestino. Fin dall’8 settembre 1943 fu tra i principali organizzatori (col nome di battaglia di Silvio), del movimento partigiano in Romagna. L’11 settembre partecipò, (con Arrigo Boldrini, Giuseppe D’Alema, Gino Gatta, Riccardo Fedel, Giovanni Fusconi, Mario Gordini, Rodolfo Salvagiani, Agide Samaritani e Zoffoli) alla riunione che, all’Hotel “Mare-Pineta” di Milano Marittima, avrebbe dato subito il via alla Resistenza armata. Commissario politico della 28ma Brigata Garibaldi sino alla liberazione di Ravenna, nel dopoguerra Cervellati è stato uno dei principali dirigenti della Federazione del PCI e della Camera del Lavoro di Ravenna. Eletto, nel 1951, consigliere della Provincia, nel 1953 fu nominato per il PCI, deputato alla Camera. Nel 1958 divenne senatore comunista, eletto nella Circoscrizione Bologna-Ferrara-Ravenna-Forlì. Alla fine della III Legislatura, concluso l’impegno parlamentare, Cervellati assunse diversi incarichi di responsabilità nelle associazioni contadine dell’Emilia-Romagna. Per ricordarlo il Comune di Ravenna gli ha intitolato una via.