Ennio Odino
È stato partigiano combattente della III Brigata "Liguria", che operava nell'entroterra del Ponente genovese, presso il monte Tobbio. "Cric" (questo il suo nome di battaglia), fu coinvolto nel terribile rastrellamento nazifascista, che si sviluppò dal 6 all'11 aprile 1944 ed aveva come obiettivo l'"annientamento" della Resistenza. In quegli scontri caddero più di cento partigiani e "Cric" fece parte del folto gruppo di patrioti che, catturati, furono rinchiusi nel monastero della Benedicta. Di lì i prigionieri furono prelevati, a gruppi di cinque, per essere fucilati. Ennio Odino fa parte del quinto gruppo. Nella strada verso il luogo dell'esecuzione, deve sorreggere un compagno, che ferito ad una gamba, non riesce a camminare. Le raffiche dei bersaglieri di Salò fanno precipitare le vittime nella fossa comune che era stata predisposta. Anche "Cric" vi cade con gli altri, trascinato dal compagno zoppicante, il cui corpo intercetta anche una parte dei proiettili destinati ad Odino. Ferito alla spalla e al fianco sinistro, "Cric" è praticamente sepolto nella fossa dai corpi e dal sangue dei suoi compagni, cosicché neppure il colpo di grazia lo raggiunge. Un'azione di disturbo di un gruppo di partigiani, fa desistere i nazifascisti dal portare a compimento l'operazione; così Odino rimane fino a notte in quella posizione. Quando si risolve a tentare di raggiungere una casa di conoscenti, è intercettato dai fascisti che, però lo prendono per un semplice sbandato e lo portano nella caserma di Voltaggio. Di qui il trasferimento a Novi ligure, da dove, il 12 aprile, caricato con altri su un carro bestiame, Odino prende la via del campo di concentramento di Mauthausen. Vi rimarrà sino al 5 maggio 1945, quando sarà liberato. Tornerà in Italia il 30 giugno e, dopo breve tempo, riprenderà la sua attività di corridore ciclista, al fianco di Fausto Coppi, del quale fu anche segretario. Ennio Odino è stato pure, per trent'anni, funzionario della Commissione Europea a Bruxelles, dove risiede. Dal 1960 è presidente dell'ANPI-Belgio. In questa veste accompagna spesso gruppi di studenti nelle visite al campo di sterminio di Mauthausen. Ogni anno "Cric" è presente, alla Benedicta, alla manifestazione in ricordo dei caduti nella strage. Sulla sua vicenda ha scritto un libro autobiografico. Lo ha intitolato: La mia corsa a tappe (n. 63783 a Mauthausen).
(s.p.)