Enrico Casolaro
Militante comunista, più volte arrestato, fu tra gli organizzatori degli scioperi del marzo 1943. Dopo l'armistizio partecipò alla Resistenza militando, nel Biellese, nelle formazioni garibaldine della Valsessera. Il 14 febbraio del 1944, Casolaro cadde nelle mani dei repubblichini. Tradotto a Vercelli, fu seviziato dai fascisti e deferito al Tribunale speciale. In attesa del processo, nel marzo del 1944 tentò inutilmente la fuga. Grazie a uno scambio con un ufficiale tedesco, i partigiani ottennero, nel settembre del 1944, la liberazione di Casolaro; così l'operaio vercellese poté riprendere il suo posto di lotta, partecipando a numerose azioni e assolvendo a incarichi sempre più delicati. Alla vigilia della Liberazione fu nominato vice commissario politico della V Divisione Garibaldi e il 1° gennaio del 1945 fu gravemente ferito nella battaglia di Sala Biellese. Dopo la Liberazione, Casolaro fu consigliere comunale di Vercelli negli anni 1946-1949 e dal 1948 sino alla morte prematura, segretario provinciale dell'ANPI.