Enrico Forzati
Al momento dell'armistizio si trovava a Nola, come ufficiale di complemento, presso il deposito del 48° Reggimento artiglieria. Si oppose, anche con l'appoggio di civili, all'attacco sferrato dai tedeschi contro la sua caserma. Catturato fu passato per le armi. La motivazione della massima ricompensa al valore alla memoria di Forzati ricorda: "Per rappresaglia alla reazione opposta dai militari del reparto cui apparteneva, affiancati da elementi civili, contro la proditoria aggressione di truppe tedesche alla caserma, veniva messo in riga con tutti gli altri ufficiali per una spietata decimazione. Visto un collega al suo fianco che si avviava al sacrificio, mosso da impulso di sublime generosità, si faceva prontamente avanti dicendo ad alta voce: «Sono stato chiamato io». Cadeva così fieramente sotto il fuoco del plotone di esecuzione, dando luminoso esempio di stoica abnegazione, di fulgido cameratismo e di eccelso amore di Patria". Per ricordare il sacrificio di Forzati, in Campania gli sono state intitolate scuole e strade. Anche a Cesano (Roma) gli è stata dedicata una via.