Eo Baussano
Nel 1919 si era iscritto alla Gioventù socialista e nel 1921 aveva aderito al PCdI. Attivo antifascista, Baussano subì numerose aggressioni delle squadracce, ma nell'agosto del 1922 diresse per due giorni la resistenza armata dell'astigiano Borgo San Rocco, costringendo i fascisti alla ritirata. Nel 1923 dovette riparare in Francia, dove continuò l'impegno antifascista.
Nel 1940 Baussano, arrestato a Parigi per "propaganda comunista", fu condannato da quel Tribunale militare a cinque anni di reclusione, che scontò nelle prigioni parigine della Santé, poi a Fresnes, a Fontamor e nel campo di concentramento di Compiègne. Deportato a Mauthausen, il decoratore comunista vi restò sino al 1945, dopo essere passato anche per i campi nazisti di Punsen.
Tornato ad Asti nell'agosto, Baussano, sia pure fiaccato nel fisico, riprese l'attività politica come segretario di Sezione del PCI e presidente dell'ANPPIA. Nel 1951 fu anche eletto consigliere comunale di Asti che, per ricordarlo, gli ha intitolato una via e una Scuola elementare.