Ettore Suatoni
Nel 1922 a Papigno, dove abitava e dove lavorava nello stabilimento della Società Terni, fu aggredito e selvaggiamente bastonato dagli squadristi perché era notoriamente comunista. L'aggressione non fece cambiare idea a Suatoni che, anche dopo l'avvento della dittatura di Mussolini, continuò a militare nell'organizzazione clandestina umbra del suo partito. Il semplice possesso di una copia del giornale Avanguardia,provocò, nel 1927, l'arresto del manovale. Deferito al Tribunale speciale, Suatoni fu condannato a nove anni di reclusione. Ne scontò sei, ma quando tornò a lavorare alla Terni, dovette dimettersi. Per guadagnarsi da vivere, si mise a fare il venditore ambulante di maglieria, attività che continuò anche nel dopoguerra, quando fu un attivo militante del PCI.