Felice Lacerra
Il 10 febbraio 1944 i patrioti di Sesto avevano compiuto un attentato alla locale sede del fascio repubblichino. Il giorno successivo, il ragazzo fu arrestato e, con l’accusa di dissidenza, rinchiuso nel Macello di Monza. Trasferito nel carcere milanese di San Vittore, vi restò sino al 27 aprile.
Quel giorno Felice Lacerra prese la strada di Carpi (MO), per essere rinchiuso nel campo di concentramento di Fossoli. Con gli altri antifascisti il ragazzo vi fu trattenuto per poco più di due mesi e fucilato nel Poligono di Cibeno con altri sessantasei internati, quando i repubblichini decisero di passare alla rappresaglia per un attentato partigiano subito a Genova dai nazifascisti.
Felice era la più giovane vittima della strage. Di lui l’Archivio della Fondazione ex Campo di Fossoli, conserva una fotocopia dell’ultima ottimistica lettera mandata ai genitori.
La missiva di Felice Lacerra è riprodotta anche nel volume “Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana”. Al giovanissimo Martire del fascismo il Comune di Sesto San Giovanni ha intitolato una strada.