Fermo Solari
Diplomatosi in ingegneria in Svizzera, aveva avviato un'attività di impresario edile che, negli anni Trenta, l'aveva portato a lavorare in Somalia. Rientrato in Italia, disgustato dalla corruzione che aveva trovato in quella colonia, nel 1943 si era laureato in Scienze economiche a Roma. Già da un paio d'anni aveva cominciato a svolgere, negli ambienti militari, attività di propaganda contro la guerra e proprio nel 1943 aveva preso parte, a Milano, alla riunione (con Ferruccio Parri, Riccardo Lombardi e altri) che portò alla costituzione del Partito d'Azione. Alla metà di settembre Solari è gia impegnato nella lotta contro i nazifascisti nel Friuli orientale, come commissario politico di un primo gruppo partigiano di "Giustizia e Libertà", collegato al Battaglione Garibaldi "Friuli" e ai partigiani sloveni. Il mese dopo ecco Solari a Padova e poi a Venezia con funzioni di sovrintendenza. In seguito rappresenterà il PdA nel CLN regionale veneto e nell'Esecutivo militare. Nel marzo del 1944 viene chiamato a Milano, nel Comando generale del CVL, come coordinatore delle formazioni di "Giustizia e Libertà" e dal novembre 1944 fino al 25 aprile 1945 sostituisce Parri (in quei giorni arrestato a Milano), nella carica di vice comandante presso il comando del CVL. Ferito e arrestato dai repubblichini, viene ricoverato all'ospedale di Niguarda sotto stretta sorveglianza, ma un'azione partigiana lo libera alla vigilia dell'insurrezione. Dopo la Liberazione fa parte della Consulta e nel 1947, entra nel CC del PSI, per il quale è eletto senatore dal 1958 al 1963. Nel 1966 si dimette dal Partito socialista e nel 1979 esce, per "La Pietra", il suo libro L'armonia discutibile della Resistenza. Nel 1991 è uscita per le "Edizioni Studio Tesi" una biografia intitolata da Nino Del Bianco semplicemente Fermo Solari, nella quale si ripercorre la vita di questo antifascista friulano, che uscito dal PSI ha militato nella sinistra extraparlamentare ed ha collaborato al quotidiano Il Manifesto.