Ferruccio Pizzigoni
Dopo aver conseguito la maturità classica al Collegio "Carlo Alberto" di Moncalieri (Torino), si era iscritto alla Facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano. Nel 1939 aveva frequentato il Corso allievi ufficiali di complemento alla Scuola d'artiglieria di Bra, ed era stato assegnato al 4° Reggimento artiglieria alpina. Dopo aver partecipato, come sottotenente della X Batteria del Gruppo "Mondovì", alle operazioni di guerra sul fronte alpino occidentale, nel 1942 Pizzigoni era stato aggregato al Comando della difesa marittima di Lero. Dopo l'8 settembre 1943 non esitò a battersi contro i tedeschi che, due mesi dopo, lo trucidarono. Questa la motivazione della M.O. al V.M. alla memoria di Ferruccio Pizzigoni: "Ufficiale in sottordine di batteria antinave in base insulare d'oltremare, stretta d'assedio da preponderanti forze germaniche, piazzata una mitragliera sui resti di un cannone distrutto della batteria, effettuava personalmente efficacissimo fuoco contro aerei attaccanti in picchiata. Avvenuto lo sbarco nemico, incurante del fuoco dei mortai e dei persistenti attacchi aerei a volo radente ed in picchiata, iniziava e continuava il fuoco dei cannoni, riuscendo per due volte a colpire, e a costringere a riprendere il largo, navi e mezzi nemici da sbarco. Rimasto ferito, con un solo marinaio superstite fra gli armamenti decimati, proseguiva il fuoco con due pezzi, caricando e puntando lui stesso un cannone, fino al giungere dei rinforzi e prodigandosi oltre il limite della sua energia per soccorrere i feriti. Caduto esausto e rianimatosi dopo breve pausa, riprendeva con indomito ardore l'aspra lotta, finché, sopraffatto in lunghe ore di combattimento l'eroico presidio, faceva saltare i cannoni rimasti efficienti. Catturato dal nemico, ben consapevole delle feroci rappresaglie e pure avendo la possibilità di sfuggirle rimanendo nei ranghi dei semplici soldati, denunciava il suo stato di ufficiale, non esteriormente visibile, per seguire la sorte dei colleghi. Trucidato, cadeva confermando nell'estremo sacrificio mirabili virtù militari e sublime dedizione al dovere".
Dopo la Liberazione, il Politecnico di Milano ha conferito alla memoria del suo studente la laurea "ad honorem". A Ferruccio Pizzigoni, la cui famiglia era di origini bergamasche, è intitolata una strada di Villongo (BG). La decorazione al suo valore è conservata presso la sezione milanese dell'ANA.