Francesco Biga
Nel 1943 si trovava in Sicilia, mobilitato nei Bersaglieri. Ferito da una granata durante lo sbarco degli Alleati, il giovane, con la ritirata delle truppe italiane, era stato ricoverato all'Ospedale militare di Ancona. Trasferito per la convalescenza in una caserma di Imperia e, di qui, all'Ospedale militare di Genova, Biga verrà mandato dal comando militare tedesco (che ha occupato il capoluogo), al Distretto di Savona per l'arruolamento nella repubblichina di Salò.
È, per il giovane bersagliere, il momento di disertare. Raggiunto l'entroterra di Diano, vi resta nascosto sino al 1° Maggio 1944, quando (col nome di battaglia di "Jav") diventa partigiano garibaldino nella Brigata di Silvio Bonfante, che lo incarica dei servizi di informazione e di trasporto.
Catturato dai tedeschi, che sospettano sia un partigiano e che arrestano per alcuni giorni anche suo padre, il 31 marzo 1945 "Jav" riesce ad evadere. Raggiunta Diano Marina, entra nella III Brigata SAP, nella quale opererà sino alla Liberazione.
Francesco Biga, che dal 1980 dirige a Imperia quell'Istituto storico della Resistenza, è autore di numerosi libri, tra cui ricordiamo: Antologia della Resistenza dianese del 1965, Felice Cascione del 1996, e "Companeros!" Imperiesi e albenganesi nelle Brigate Internazionali in Spagna del 1999.