Francesco Paroli
Mandato a combattere sul fronte greco albanese in un reparto di Fanteria, Paroli sorpreso dall'armistizio in Albania, aveva scelto subito di lottare contro i tedeschi. Colpito a morte durante uno scontro con il nemico, fu sepolto dai suoi compagni partigiani nel luogo stesso dove era caduto. Una croce col nome di Paroli fu collocata sul tumulo e soltanto alla fine della guerra, tornati in Italia, due suoi commilitoni portarono ai familiari la ferale notizia. Fu la nonna di Francesco (che, con altri parenti, si era affrettata a raggiungere l'Albania), che riconobbe i resti del nipote. In una cassetta di zinco furono portati prima a Milano e poi trasferiti a Brescia, nel cimitero di San Francesco di Paola. Di qui la traslazione a Rezzato dove, nel 2004, Francesco Paroli ha trovato alfine riposo, con altri due partigiani e con i rezzatesi caduti durante la Seconda guerra mondiale, in una cappella del locale cimitero. Alla memoria di Francesco Paroli è stata concessa una medaglia al valore.