Franco Perrucchietto
È durata pochi giorni la guerra partigiana di Franco Perrucchietto, eppure gli furono sufficienti per dimostrare tutto il suo eroismo. Il ragazzo, dipendente della STIPEL di Torino (così si chiamava allora la società dei telefoni), era entrato nella Resistenza subito dopo l'8 settembre del 1943, facendo parte del Comitato d'agitazione clandestino dell'azienda e delle SAP cittadine. Divenuto presto responsabile del primo settore della Gioventù d'Azione Torinese e membro dell'esecutivo sindacale del Partito d'Azione, subì nel corso di questa sua attività due arresti, che si conclusero senza particolari danni, ma che consigliarono il suo partito ad allontanarlo da Torino e a mandarlo in missione (era la fine di febbraio del 1945), presso le formazioni "Giustizia e Libertà" del Monferrato. Qui Perrucchietto fu aggregato alla colonna "Ferro" della Divisione "Pedro Ferreira" che, poco dopo l'arrivo del ragazzo, incappò in un rastrellamento tedesco. Invece di disperdersi, i partigiani della "Ferro", molto inferiori di numero e di armi, attaccarono un reparto nemico ad Aramengo. Ne seguì un furioso combattimento, nel corso del quale il comandante della colonna fu ferito; per proteggerlo e per coprire la ritirata dei suoi compagni, Perrucchietto fu ferito a sua volta. Catturato dai tedeschi, il ragazzo, nonostante la gravità delle sue condizioni, fu trucidato con una raffica di mitra.