Fulvio Cerofolini
Giovanissimo aderisce al Partito Socialista. Assunto presso l'Azienda tranviaria genovese inizia la sua attività sindacale nella CGIL. Nel 1953 viene nominato Segretario provinciale del Sindacato autoferrotranvieri di Genova. Nel 1957 entra nella segreteria della Camera del Lavoro. Nel 1960 il V Congresso della CGIL lo elegge Vicesegretario nazionale per la corrente socialista, in sostituzione di Giacomo Brodolini, ma Cerofolini decide di mantenere soltanto per due mesi questo incarico.
Nel giugno del 1960, a Genova, come membro della Segreteria provinciale della Camera del lavoro è uno dei protagonisti delle grandi lotte che si sviluppano nella città nei mesi di giugno e di luglio contro il governo Tambroni, esse hanno come momento di massima tensione lo sciopero generale proclamato il 30 giugno dalla CGIL provinciale contro la convocazione del Congresso del MSI che viene sospeso.
Nel 1960 ha inizio anche la sua esperienza di amministratore nelle istituzioni locali poiché viene eletto Consigliere comunale nelle liste del PSI. Nel 1965 viene nominato Segretario generale della Camera del Lavoro di Genova.
Lascia il sindacato nel 1969 a seguito della scelta di candidarsi alle elezioni amministrative ed entra nella Giunta di centro - sinista come Assessore al decentramento.
Nel 1971 viene nominato vicesindaco.
È eletto sindaco di Genova il 2 aprile 1975 e ricoprirà tale incarico fino al 13 ottobre 1985 a capo di una Giunta di sinistra.
Sono anni difficili per Genova: mentre sono in corso pesanti processi di ristrutturazione industriale il terrorismo rosso sequestra il Magistrato Mario Sossi nell'aprile del 1974; assassina il Procuratore Francesco Coco e la sua scorta nel giugno 1976; uccide Guido Rossa nel gennaio del 1979.
Nel 1987 Cerofolini è eletto deputato nel Collegio di Genova nelle liste del PSI. Partecipa ai lavori della Commissione Trasporti. Nel 1995 è eletto nel consiglio regionale ligure come indipendente nelle liste dei DS ed è nominato Presidente dell'Assemblea. Nel 2001, viene nominato Presidente dell'ANPI genovese e membro del suo Comitato nazionale. Nello stesso anno viene nominato Difensore civico dal Consiglio comunale di Genova.
La sua morte ha suscitato grande cordoglio nella sua città e in quanti lo avevano conosciuto. Una grande folla è sfilata a Palazzo Tursi, dove ha sede il Comune e dove era stata allestita la camera ardente, per salutare l'ultima volta Fulvio Cerofolini. Il telegramma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Ci legava un'affinilità ideale e un'amicizia vera".
E naturalmente il cordoglio dell'Anpi, a partire da quello dell'amico Raimondo Ricci.
"Con profonda commozione tutti i componenti il Comitato Nazionale ANPI si stringono al dolore della famiglia e del Comitato Provinciale di Genova per la scomparsa del caro Fulvio Cerofolini. Il nostro ricordo va all’uomo, all’amico di sempre, al prezioso dirigente, che in tutta una vita di brillante, onesto e indefesso impegno politico e sociale ha saputo declinare e promuovere con passione e intelligenza gli ideali e i principi della Lotta di Liberazione".