Giacomo Alessandria
Lavorava come operaio all’Ansaldo Meccanico, quando cominciò ad impegnarsi contro il fascismo. Dopo l’8 settembre 1943, unendosi ai gruppi di lotta della fabbrica e della delegazione di Sestri Ponente dove abitava, con altri compagni diede vita alla Brigata Garibaldina SAP “Mario Sordi”.
Alessandria partecipò a numerose azioni sino a che, su delazione, le brigate nere, nel dicembre ’44, fecero irruzione nello stabilimento per catturarlo. Sfuggito alla cattura, salì in montagna ed entrò a far parte della Divisione garibaldina “Viganò”, che operava nella zona di Madonna della Villa.
Da sappista di città a partigiano di montagna,con lo stesso coraggio Giacomo Alessandria partecipò a numerose azioni di guerriglia, durante una delle quali venne ferito. Ripresosi, partecipò alla liberazione di Acqui Terme.
Alla fine del conflitto, tornato in fabbrica, diventò responsabile del sindacato e guidò la lotta contro i licenziamenti: l’occupazione dell’Ansaldo, la firma di un accordo, che salvaguardava i lavoratori e la fabbrica stessa, lo videro protagonista. Era il 1950. In seguito Giacomo Alessandria diresse la segreteria provinciale della FIOM-CGIL; fu quindi eletto segretario del sindacato degli edili e poi del SPI.
Al termine di questa lungo impegno, Alessandria fu anche tra i dirigenti dell’AUSER, l’associazione creata per aiutare le persone anziane.