Giampietro Zaccaria
Catturato con altri partigiani della formazione “Valdossola” (durante un rastrellamento compiuto dai nazifascisti), Zaccaria fu prelevato dal carcere con altri sedici suoi compagni e trucidato con loro “tra le aiuole fiorite” di Baveno.
I corpi dei Martiri (falciati dalle raffiche a gruppi di quattro),furono sepolti in un’unica fossa e, dopo la Liberazione, soltanto i resti di sei di loro (Ettore Aielli, Antonio Buraschini, Aquilino Colombo, Pericle Tudescato, Ferruccio Valaguzza e, appunto, Giampietro Zaccaria) poterono essere identificati: i nazifascisti avevano sottratto alle vittime, oltre che gli oggetti di un qualche valore (com’era loro costume), anche i documenti.
Una lapide, collocata a Milano in via California, 11 ricorda il sacrificio del partigiano diciannovenne.