Gianni Toti
Giovanissimo, aveva partecipato alla Resistenza romana. Di quel periodo si descriveva così, tra il serio e il faceto, nell'Autodizionario degli scrittori italiani di Felice Piemontese: "Tenente del Corpo Volontari della Libertà è il grado della sua pensioncina di mutilato della Resistenza". Gianni Toti, dopo la Liberazione, si era laureato in Giurisprudenza ed aveva intrapreso la professione di giornalista all'Unità. Era poi passato a Vie Nuove ed aveva quindi diretto il settimanale della CGIL Il Lavoro. Spirito eclettico, si era poi dedicato alla saggistica, alle traduzioni dal francese e dallo spagnolo, alla fondazione e direzione di riviste. Nei primi anni 70 del secolo scorso si diede alla cinematografia sperimentale e ne sortirono, tra l'altro, ... e di Shaul e dei sicari sulla via di Damasco, e Alice nel paese delle cartaviglie. Del 1977 il romanzo Il padrone assoluto. Il desiderio di sperimentare nuovi linguaggi lo portò, nei primi anni 80, ad inventare, con altri amici intellettuali, la "poetronica", ossia la poesia dell'immagine elettronica, e ne vennero le opere Per una videopoesia e, passando per la Trilogia majakovskiana, la video-PoemOpera SqueaZangrZaum, che hanno avuto riconoscimenti internazionali in festival prestigiosi. Gianni Toti, che è stato anche un importante organizzatore culturale, fu per anni membro attivo dell'Associazione Nazionale Autori Cinematografici.