Gildo Moncada
Gildo Moncada è ancora sedicenne quando, il 26 aprile 1944, lascia la famiglia, stabilitasi in Umbria dalla natia Sicilia, per salire sui monti tra la Toscana e le Marche e dare il suo contributo alla Resistenza entrando a far parte della Brigata partigiana “Leoni”, guidata da Mario Grecchi (Medaglia d’Oro al Valor Militare) e dipendente dalle ricostituite Forze Armate italiane, in contatto con gli alleati anglo-americani.
Il 19 e il 20 giugno partecipa alla liberazione di Perugia, facendosi anche scattare alcune foto in divisa, fiero e trionfante, da inviare ai parenti per rassicurarli sulla sua salute. Il 28 luglio 1944, invece, è gravemente ferito a una gamba durante un combattimento per la liberazione di San Sepolcro (Arezzo).
Nel dopoguerra, subite diverse operazioni e terapie per guarire dai segni lasciati dalla guerra, riprende gli studi un tempo interrotti grazie ai Convitti-scuola Rinascita, patrocinati dall’ANPI, prima a Roma, poi a Milano, seguendo le lezioni di Renato Guttuso e Albe Steiner tra gli altri.
Mutilato alla gamba e con altre menomazioni, Gildo torna nella terra d’origine alla fine degli Anni ’50: grafico e pittore, trasferisce l’impegno politico sul piano artistico allestendo apprezzate mostre, in Sicilia e nei luoghi della sua Resistenza, ispirate ai temi a lui cari della libertà e della pace, della solidarietà e del lavoro, delle bellezze storiche, monumentali e paesaggistiche isolane.
Da allora è sempre tra gli organizzatori delle celebrazioni del 25 aprile nella sua città e vera e propria anima, per interi decenni, dell’ANPI provinciale di Agrigento, assieme al comandante partigiano e senatore Salvatore Di Benedetto.
Nel 1984 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, il “Diploma d’onore al combattente per la libertà d’Italia, 1943-1945”.