Gino Sigismondi
Come tanti ragazzi della sua classe, durante la Seconda guerra mondiale Sigismondi era stato mandato a combattere in Albania e in Grecia. Inquadrato nella 3a Compagnia del 313° Reggimento di fanteria "Pinerolo", si trovava in Grecia al momento dell'armistizio. Non esitò nello scegliere da che parte stare.
Sùbito, con molti suoi commilitoni del 1° Battaglione, si portò in montagna e il 23 settembre 1943 prendeva parte al primo combattimento contro i tedeschi in località Porta. A quel primo scontro altri ne seguirono, nell'ottobre a Smixi e Perivolion e, nel luglio del 1944, ad Ardela e Pistrotou. Nel settembre dello stesso anno il giovane fante, inquadrato nel 55° Reggimento della 9a divisione di partigiani italo-greci, si distinse nei combattimenti sul fiume Aliàkmon.
Rientrato in Italia alla fine del febbraio del 1945 e decorato con la Croce di guerra, Sigismondi riprese la sua attività ad Amatrice, dove era stimato per il suo impegno democratico e soprattutto per il costante lavoro in difesa del territorio della sua zona.