Giorgetto Robatti
Per il suo coraggio, nonostante la giovanissima età, era stato nominato comandante di un plotone partigiano. Si tolse la vita durante un attacco ad una postazione fascista, per evitare che, dopo il suo ferimento, due suoi compagni si esponessero per aiutarlo. La motivazione della ricompensa alla memoria di Giorgetto Robatti dice: "... già distintosi in ardite azioni, nel corso di un attacco notturno ad un munitissimo presidio, sfidando il violento fuoco dell'avversario, riusciva a portarsi a brevissima distanza dalle postazioni nemiche, per meglio batterle col preciso tiro del suo fucile mitragliatore. Ferito una prima volta non abbandonava l'impari lotta. Colpito ancora, ripetutamente, in modo grave, rifiutava il soccorso di due suoi gregari per non esporli all'efficacia del fuoco che batteva la sua postazione. Per impedire che questi proseguissero nel tentativo di recupero, con mossa fulminea si toglieva la vita, compiendo l'estremo olocausto per la salvezza dei suoi soccorritori".