Giovanna Marturano
Ha continuato a rendere fino all'ultimo, con grande lucidità, testimonianza del suo impegno e di quello dei suoi famigliari nella lotta per la libertà e la democrazia nel nostro Paese.
Giovanna aveva 24 anni quando, nel 1936 aveva aderito a Milano, (dove la famiglia di origini sarde si era trasferita da Roma), al PCI clandestino. Ma era ancora bambina quando, nella casa romana di via Monte della Farina, faceva con la sorella Giuliana (classe 1914), i turni di guardia per evitare sorprese della polizia fascista mentre i Marturano Pintor (la madre di Giovanna era appunto una Pintor), preparavano in casa la stampa e i volantini antifascisti che avrebbero poi diffuso nella Capitale. La "Bimba col pugno chiuso" era una definizione che aveva conquistato sul campo.
Poi col trasferimento a Milano, Giovanna aveva dovuto interrompere gli studi di architettura che seguiva a Roma ed aveva preso a lavorare in fabbrica. Con l’arresto di uno dei suoi fratelli anche Giovanna fu arrestata. Scarcerata dopo un mese di detenzione rimase schedata come “sovversiva”, tanto che nel 1941, quando chiese di andare a Ventotene per sposarvi Pietro Grifone (che vi era confinato e che aveva conosciuto ai tempi degli studi romani al “Visconti”), la polizia tentò inutilmente di impedire quello che sarebbe poi stato ricordato come “il matrimonio di Ventotene”.
Sulla storia di Giovanna Marturano e dei suoi famigliari nel 1972 è stato pubblicato un libro, con prefazione di Giorgio Amendola dal titolo “I compagni”.
Dopo il matrimonio con Grifone, quando il marito aveva terminato di scontare il confino, Giovanna era tornata a Roma e qui. durante l’occupazione nazifascista era, naturalmente, entrata nella Resistenza, meritando la medaglia al valore. Giovanna è stata particolarmente attiva nei quartieri popolari della Capitale, svolgendovi un’attività antifascista, soprattutto tra le donne, che, sino ad oggi, non ha mai cessato. È tuttora membro della Presidenza onoraria dell’ANPI; nel 2006 ha raccontato a Filomenilde Castaldo della specificità femminile durante la lotta contro i nazifascisti e durante la ricostruzione dell’Italia; nel 2008 è uscito il libro della Maturano che è intitolato: “Giovanna – Memorie di una famiglia nell’Italia del Novecento”.