Giovanni La Loggia
Studente liceale, conobbe nel 1939, le carceri fasciste con Silvano Fedi, suo compagno di scuola. Allo scoppio del conflitto mondiale, La Loggia fu mandato sul fronte russo come ufficiale di artiglieria. Quell'esperienza lo segnò a tal punto che non volle mai parlarne con nessuno. All'annuncio dell'armistizio, si trovava in Italia ed entrò subito nella Resistenza. Col nome di copertura di "Vanni", La Loggia svolse un importante e rischioso ruolo di ufficiale di collegamento tra l'OSS statunitense e le formazioni partigiane. "Vanni" passò, così, varie volte le linee nemiche e si fece paracadutare a più riprese nella zona dove operavano gli uomini di "Pippo" (Manrico Ducceschi). Per le sue azioni, alla fine della guerra, fu decorato di medaglia di bronzo. Cessato il conflitto, dopo un periodo di lavoro in Sud America, La Loggia tornò in Val di Nievole, dove divenne consigliere della Società Terme di Montecatini, senza mai dimenticare il periodo resistenziale. Fu, infatti, per lunghi anni, presidente del Comitato provinciale dell'ANPI di Pistoia, consigliere regionale e nazionale dell'Associazione. Come presidente onorario dell'Istituto storico della Resistenza ha, fino all'ultimo, partecipato agli incontri con gli studenti pistoiesi, perché i valori della Resistenza non vengano dimenticati.