Giovanni Paladin
Patriota mazziniano, partecipò giovanissimo al movimento irredentista. Subito dopo l'8 settembre 1943 aderì al Partito d'Azione, diventandone uno dei dirigenti più attivi. Rappresentò il PdA nel secondo e terzo CLN triestino e s'impegnò a preparare progetti per una Venezia Giulia unita allo Stato italiano su basi federalistiche. Paladin si dedicò anche all'organizzazione militare delle formazioni "Giustizia e Libertà", nelle quali militava il figlio Guido. Partecipò poi all'insurrezione d'aprile e, nell'estate del 1945, fece parte della delegazione giuliana inviata a Parigi per le trattative di pace. Consultore nazionale e dirigente del PdA triestino, negli anni Cinquanta, passato al PSDI, lo rappresentò come consigliere comunale.