Giuseppe Botti
Parmigiano di adozione (a Parma si sarebbe laureato in Chirurgia e avrebbe esercitato la professione), a 17 anni era diventato comunista e, col nome di battaglia di "Kid", era entrato in una formazione della Resistenza nel Carrarese.
Dopo la Liberazione, Botti (nonostante i gravosi impegni professionali) era rimasto sempre legato al suo partito e ai valori della Resistenza, tanto che per un lungo periodo ha anche presieduto la Sezione di Traversatolo dell'ANPI. Negli anni Novanta del XX secolo, ha rappresentato i comunisti nel Consiglio comunale di Parma e in quello del suo paese di residenza. Quando, nel 1983, il PCI candidò al Senato, nel collegio di Massa Carrara, il medico di Parma (che aveva sempre mantenuto stretti contatti con la sua terra di origine) fu eletto con gran messe di voti. Fu la sua passione per la medicina ad indurlo nel 1986, a Legislatura non ancora conclusa, a dimettersi dal suo seggio di Palazzo Madama, per poter continuare il suo lavoro di primario di cardiologia all'Ospedale di Parma.
Giuseppe Botti ha lasciato oltre duecento lavori scientifici sulla disciplina di cui era un luminare di livello internazionale. Il suo percorso politico, dopo lo scioglimento del PCI e il passaggio al PDS, si era concluso con l'adesione al Partito dei Comunisti Italiani.