Giuseppe Burtone
Aveva preso parte in prima fila alla Guerra di Liberazione come comandante (Morello il suo nome di battaglia), di un distaccamento della Divisione "Valtoce", che operò nell'area della bassa Ossola al comando di Alfredo Di Dio e del fratello di questi, Antonio. In questa lotta contro gli occupanti nazisti e i militi della Rsi, loro stretti alleati, "Morello" si distinse soprattutto negli scontri che portarono alla nascita, nel settembre del 1944, della "Repubblica partigiana dell'Ossola". Nel dopoguerra Giuseppe Burtone si diede alla sua professione di avvocato, ma nel corso degli anni, anche quando le sue condizioni fisiche la resero sempre più difficile, ha sempre voluto portare la sua testimonianza di combattente antifascista. Anche nel 2008 l'avvocato Burtone era stato, nel giorno della Liberazione, alla testa del corteo cittadino che ha celebrato, ai piedi della lapide che nel cortile del Palazzo di città li ricorda, i catanesi caduti per la libertà.