Giuseppe Galli
Militare in Aeronautica, fu sorpreso ad Udine dall’armistizio. Raggiunte le formazioni partigiane che si andavano costituendo nelle vallate friulane tra i fiumi Natisone e Torre, Galli combatté contro i nazifascisti nella 113ma Brigata “Mazzini” della Divisione Garibaldi “Natisone”, sino alla fine di settembre del 1944.
Catturato durante un rastrellamento, il ragazzo era stato deportato dai tedeschi a Dachau, dove sarebbe morto a pochi giorni dalla Liberazione.
Alla stessa sorte era fortunosamente sfuggito suo padre, un operaio antifascista che lavorava alle Officine Redaelli e che, prelevato in fabbrica all’incirca negli stessi giorni della cattura del figlio, era stato caricato su un convoglio diretto in Germania; riuscito a fuggire durante una sosta del treno alla stazione di Bolzano, l’operaio, benché ferito, riuscì a tornare a Quinto Romano dove i Galli abitavano.
Giuseppe Galli è ricordato a Quinto Romano, con altri caduti per la liberta, in una lapide apposta dall’ANPI in piazza G. Monti.