Giuseppe Macchi
Attivo antifascista, durante il ventennio fu perseguitato dalle autorità del regime. Dopo l'armistizio Macchi, col nome di battaglia di "Claudio", accorse nelle file della Resistenza varesina. Nominato comandante della 121a Brigata Garibaldi "Walter Marcobi" e dei GAP di Varese, organizzò numerose azioni di guerriglia contro i nazifascisti, spesso partecipandovi personalmente. Nei giorni della Liberazione, come membro del Comando di Zona del CVL, diresse le operazioni partigiane nel territorio di Varese e, dopo la sconfitta dei nazifascisti, toccò a lui, sino al 1947, il comando della Polizia Ausiliaria della provincia. Consigliere comunale del PCI a Varese negli anni '50 e nei primi anni '70, Macchi è stato il presidente dell'ANPI varesino, del Consiglio federativo delle Associazioni partigiane e del locale Comitato antifascista. È morto sulla vetta del Monte Ceneri. Nell'ambulacro del Municipio di Varese, una lapide ricorda l'impegno di Giuseppe Macchi per la libertà.