Giuseppe Piemontese - Podgornik
Adottato da un piccolo artigiano, frequentò ad Alessandria soltanto la quarta elementare ma riuscì a realizzare il suo sogno di diventare tipografo. Rimasto solo non si scoraggiò e, a piedi, passò dall'Italia all'Austria e alla Germania. Imparato il tedesco, nel 1907 divenne redattore del periodico Operaio Italiano. Nel 1912, rientrato in Italia, Giuseppe Piemontese divenne, a Trieste, segretario del locale Sindacato dei trasporti e l'anno successivo passò come redattore a Il Lavoratore e fu segretario di direzione delle "Cooperative Operaie". Ancora un passaggio ad Amburgo, dove lavorò in una rivista per gli emigrati italiani, e poi, per 25 mesi, mobilitato nella Prima guerra mondiale. Terminato il conflitto, ecco Piemontese a Udine e Trieste come tipografo e poi, di nuovo, come redattore de Il Lavoratore, quotidiano del PSI. La scissione di Livorno indusse il tipografo-giornalista a fondare nella Venezia Giulia una Sezione del Partito Socialista Unitario, che ebbe vita breve. Nel 1930 Piemontese, estromesso dai fascisti dalle "Cooperative Operaie", si trasferisce a Milano per lavorare in una Casa editrice. Qui, durante l'occupazione nazifascista, mette a frutto la sua perfetta conoscenza del tedesco per salvare molti resistenti, caduti nelle mani degli occupanti. Dopo la Liberazione, ecco che Piemontese (il suo vero nome era Giuseppe Podgornik), che ha aderito al PCI, torna a Trieste per farvi il giornalista. Nel 1961 pubblicherà un libro sul movimento operaio a Trieste, che nel 1973 sarà rieditato postumo dagli Editori Riuniti.