Lea Trivella
Era cresciuta in Francia dove i suoi genitori, operai socialisti (che già avevano dovuto trasferirsi inutilmente dal capoluogo a Sarzana, sperando di sottrarsi così alle persecuzioni fasciste), erano stati costretti a emigrare nel 1922. A Parigi Lea, cresciuta, aveva avuto modo di frequentare alcune delle più rilevanti figure di fuorusciti comunisti, tra i quali Adele Bei e Giuliano e Piero Pajetta. Fu quindi per lei naturale l'adesione al Partito comunista e, quando la Francia fu occupata dai tedeschi, la partecipazione alla Resistenza francese. A fianco di Siro Lupieri, suo compagno di vita e di lotte, Lea combatté a Parigi contro i nazisti. Nel 1943, dopo la caduta di Mussolini, rientrata in Italia, con Lupieri mise a frutto a Pesaro l'esperienza parigina di guerriglia urbana. Dopo la Liberazione, Lea Trivella fu protagonista e promotrice di tutte le più importanti iniziative per il miglioramento della condizione delle donne. Nel 1945 fu tra le fondatrici dell'Unione Donne Italiane a Pesaro; nel partito comunista si impegnò nelle politiche femminili. Dopo la morte di Lupieri, nel 1986, si dedicò alla creazione di Centri sociali per anziani e, poi, alla organizzazione di corsi dell'Università per l'età libera. Nei suoi ultimi anni, malgrado l'età avanzata e le precarie condizioni di salute, continuò a militare nell'ANPI e non interruppe mai l'attività in favore delle donne e della pace.