Liderico Vineis
Nel 1911 aveva fondato a Saluzzo una sezione del Partito radicale, che ebbe come organo di stampa il settimanale La Riscossa.Successivamente l'avvocato aderì al Partito socialista occupandosi, sino all'avvento del fascismo, di problemi sindacali. Durante la dittatura, Vineis fu alieno da ogni compromesso con il regime e, subito dopo l'armistizio, cooperò alla nascita dei primi nuclei partigiani delle valli Po e Varaita, svolgendo un importante ruolo nel CLN saluzzese. Sul finire del febbraio 1944, l'avvocato fu arrestato con altri esponenti del movimento antifascista di Saluzzo e deportato in Germania. Destinato a Mauthausen, Vineis, con altri prigionieri inabili o anziani, fu "gassato" nel castello di Hartheim poco dopo il suo arrivo. Nel 1983, il figlio Manlio (tra i fondatori del WWF Piemonte e parlamentare socialista), ha pubblicato un libro sulla vicenda politica e umana del padre. A Saluzzo hanno intitolato a Liderico Vineis la piazza dove sorge il monumento a Silvio Pellico.