Lino Masin
Al momento dell’armistizio l’insegnante era in servizio, come ufficiale del Regio Esercito. Allo sbandamento del suo reparto, Lino Masin si portò subito sui monti della zona tra Valdobbiadene e Treviso, organizzandovi la Resistenza in collegamento col CLN trevigiano.
Con il nome di battaglia di “Nardo”, Masin divenne il comandante della “Brigata Mazzini”, operativa nella zona del Piave. Caduto nelle mani dei repubblichini a Trebaseleghe (Padova) il 1° novembre del 1944, Lino Masin fu incarcerato a Brescia e a Venezia e di qui deportato nel “campo di transito” di Bolzano, dove rimase sino al 30 aprile del 1945.
Nel dopoguerra Masin ha ripreso a Pieve di Soligo la sua attività di insegnante e si è anche impegnato in attività istituzionali, come consigliere comunale eletto in rappresentanza del PCI.
Decorato nel 1954 per il contributo dato nella lotta contro i nazifascisti, Masin, appassionato di alpinismo, nel 1962 aveva contribuito alla creazione dello Sci Club Valanghe.
Sempre partecipe delle iniziative promosse dall’ANPI trevigiana, ha raccontato le sue esperienze di lotta contro i nazifascisti nel libro “La Resistenza del Piave e la Brigata Mazzini”.