Lino Velatta
Sorpreso dall'armistizio mentre svolgeva il servizio militare, il giovane era riuscito a tornare in Italia e, raggiunta la Valsesia, si era aggregato alle prime formazioni partigiane operanti nella zona. Distintosi subito per il suo coraggio, per mesi partecipò alle azioni più rischiose. Nel marzo del 1944, con un gruppo di compagni di lotta, incappò in un pesante rastrellamento.
"... Rimasto accerchiato da soverchianti forze avversarie - come ricorda la motivazione della ricompensa al valore - incurante di ogni rischio affrontava con risoluta determinazione l'impari lotta, riuscendo ad aprire un varco per il ripiegamento dei suoi commilitoni. Rimasto gravemente ferito, pur continuando a far fuoco con la sua arma dopo aver rifiutato ogni soccorso, veniva sopraffatto, catturato e trucidato sul posto... ".