Lodovico Posarelli
Attivo antifascista, nel 1933 aveva aderito al Partito comunista sloveno. Nella casa di Lodovico Posarelli (nome italianizzato dall'originale Ludvik Pozrl), veniva battuto a macchina per essere diffuso il giornale clandestino Delo (Lavoro). Arrestato, con cinque suoi compagni, il 12 luglio 1940, il contadino comunista fu deferito al Tribunale speciale (trasferitosi per l'occasione a Trieste), condannato a 30 anni di carcere, e rinchiuso a Civitavecchia e a Castelfranco Emilia, di dove uscì il 28 gennaio 1944. Gli altri imputati del processo, tutti condannati a morte, furono fucilati, il 15 dicembre del 1941, al Poligono di tiro di Opicina (Trieste). Uscito dalla cella di Castelfranco Emilia, Ludvik Pozrl (raggiunta Trieste), divenne subito partigiano del Fronte di liberazione nazionale sloveno. Sei mesi dopo, cadde in combattimento.