Luigi Gilodi
Socialista sin da giovane, fu tra i più tenaci assertori della necessità di dar vita al Partito comunista italiano, nel quale entrò dalla fondazione. Sostenitore delle tesi bordighiane e trotskiste, mantenne le sue idee durante la sua lunga militanza nel partito. Gilodi fu molto attivo anche durante la dittatura fascista, dedicandosi prevalentemente all'aiuto e al sostegno dei perseguitati politici. Questa sua attività gli valse lunghi anni di confino a Ventotene. Dopo l'8 settembre del 1943 prese parte alla Guerra di liberazione, militando nella Resistenza armata. Caduto in mano ai tedeschi, fu deportato a Mauthausen. Sopravvissuto al campo di sterminio, negli ultimi anni della sua vita Luigi Gilodi consacrò ogni sua energia all'ANPPIA torinese.