Luigi Lanfranconi
Suo padre era morto al fronte durante il primo conflitto mondiale. Ciò aveva facilitato l'assunzione di Lanfranconi come impiegato alla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia. Richiamato durante la seconda guerra mondiale, il giovane, al momento dell'armistizio, prestava servizio presso una batteria costiera. Sbandatosi il suo reparto, Lanfranconi si diede alla macchia e poi all'organizzazione dei primi gruppi partigiani che si stavano formando tra la Liguria e l'Emilia. Entrato a far parte delle formazioni di "Giustizia e Libertà", divenne vice comandante delle Brigate gielline cittadine. Sorpreso dai fascisti, tentò di sfuggire alla cattura. Raggiunto dai nemici, rifiutò la resa e fu trucidato sul posto. Nel novembre del 1969, alla memoria di Luigi Lanfranconi è stata concessa la Medaglia d'Oro con questa motivazione: "Giovane di purissima fede, all'armistizio era tra i primi ad entrare nelle file partigiane ed a portarvi l'entusiasmo dei suoi ideali. In più mesi di durissima lotta, si batteva audacemente in pianura e in montagna, organizzando reparti e rifornendoli di armi, di viveri e di denaro. Braccato dal nemico che aveva fiutato in lui uno dei più importanti capi della Resistenza regionale, veniva infine catturato. La sua indomabile energia lo spinse ad un audace tentativo di fuga. Raggiunto dal nemico, respingeva le intimazioni di resa. Colpito a morte, offriva la sua esistenza alla causa della libertà. Fulgido esempio di grande animo di combattente e di patriota". Al nome di Lanfranconi sono stati intitolati il Liceo scientifico statale di Voltri ed una strada di Genova.