Luigi Lusignani
Combattente nella Prima guerra mondiale, divenne tenente colonnello nel 1936, durante la guerra d'Etiopia. L'8 settembre 1943 Luigi Lusignani era in servizio nell'isola di Corfù, al comando del 18° Reggimento fanteria della Divisione "Acqui". Per contrastare le truppe germaniche, non esitò a cercare rapporti con i patrioti greci e con il loro capo Papa Spiru. L'esiguità delle forze a disposizione del colonnello Lusignani (anche se a Cefalonia i soldati italiani avevano seguito l'esempio dei commilitoni di Corfù), non gli consentirono di opporsi a lungo ai tedeschi che, quando lo catturarono, lo fucilarono con un gruppo di suoi ufficiali. La decorazione alla memoria del colonnello Lusignani dice: "Comandante militare dell'isola di Corfù, fedele alle leggi dell'onore militare, opponeva un reciso rifiuto all'intimazione di cedere le armi e, di propria iniziativa, organizzava la difesa dell'isola. Per dodici giorni resisteva ai violenti attacchi aerei e terrestri tedeschi, dando ai propri dipendenti esempio costante di valore. Infine, tramontata ogni speranza di aiuto, decimati ormai i reparti e quasi del tutto privi di artiglieria, veniva sopraffatto dal nemico preponderante. Catturato dai tedeschi, veniva passato per le armi". La motivazione della MOVM è riportata su una lapide che, con un busto dell'ufficiale, è stata collocata nella Casa comunale di Vernasca. A Genova una via è stata intitolata a Luigi Lusignani, così come una caserma del Genio a Piacenza.