Marco Donzella
Fin da ragazzo aderì al Partito socialista, del quale divenne presto un esponente locale. Nel 1915 Donzella, che aveva aperto una farmacia a San Remo, fu chiamato alle armi, ma non partì per il fronte. Prestò servizio civile, dedicandosi all'assistenza dei colpiti da un'epidemia di colera esplosa in Liguria. Nel primo dopoguerra continuò a gestire la sua farmacia, ma svolse al contempo un'intensa attività politica, che gli valse ripetute aggressioni degli squadristi sanremesi. Costretto a lasciare la città, l'esponente socialista si trasferì a Molini di Triora, dove rimase sino al 1928. Negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale il farmacista socialista riprese l'attività clandestina e, dopo l'armistizio, fu attivo nella Resistenza. Divenuto membro del CLN di San Remo, Donzella fu arrestato dai tedeschi, ma finì per riottenere la libertà. Nel secondo dopoguerra, fu più volte candidato socialista alle elezioni politiche. Poco prima di morire uscì dal PSI per aderire al PSIUP.