Maria Teresa Regard Calamandrei
Di famiglia elvetica aveva trascorso l’infanzia a Napoli e già qui si era avvicinata a un gruppo comunista. Rientrata a Roma, al Liceo conobbe e strinse amicizia con Marisa Musu e nel 1941, venuta in contatto con Antonello Trombadori, si iscrisse al PCI. Nei quarantacinque giorni del governo Badoglio la ragazza costituì a Trastevere una sezione del suo partito e gli scontri di Porta San Paolo contro i tedeschi la videro in prima fila.
Entrata nei Gruppi di Azione Patriottica con Carla Capponi vi conobbe Franco Calamandrei, che avrebbe sposato dopo la liberazione di Roma.
Nel suo curriculum di combattente: l’azione contro il comando tedesco in via Veneto, l’attentato al posto di ristoro dei soldati tedeschi alla stazione Termini.
Arrestata il 30 gennaio del 1944, mentre si trovava in casa di Gioacchino Gesmundo per rifornirsi di chiodi a tre punte da utilizzare contro gli automezzi dei nazisti e dei loro collaboratori fascisti, Maria Teresa fu portata in via Tasso e sottoposta a interrogatori che si risolsero in nulla.
Dopo la Liberazione, Maria Teresa Regard, che era intanto diventata la signora Calamandrei, si trasferì a Londra come corrispondente del “Nuovo Corriere”. Nel 1954 ha seguito, per “Vie Nuove” e “Noi Donne” (col marito, giornalista a “L’Unità”), la guerra franco vietnamita, entrando con le truppe comuniste a Dien Bien Phu e ad Hanoi. Sempre in compagnia del marito fu come giornalista in Tibet negli anni 1954-55 e in Cina (dove nacque la figlia Gemma) negli anni tra il 1953 e il 1956. Per il contributo da lei dato alla guerra di Liberazione, Maria Teresa Regard è stata decorata al valor militare.